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Narrativa |
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narrativa Vincente perché conVincente |
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romanzi e racconti LoGisma sono prevalentemente ispirati a fatti reali: autobiografie, biografie, memorialistica, storia del Novecento |
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Antonello Marchese Una raccolta di articoli di un «elbano che ama la sua terra di un amore profondo; che ne conosce risvolti nascosti e pieni di fascino; che soffre nel vederla a volte violentata e sfruttata, senza rispetto per le sue regole e i suoi limiti, in una miope ed egoistica visione che consuma il suo grande capitale di natura, storia e umanità». Un amore per l’Isola d’Elba, che ha radici lontane, da quando «il Parco Nazionale era un sogno che stentava a realizzarsi e giungono fino ai nostri tempi, quando, grazie al lavoro e alla passione di tante donne e tanti uomini, il Parco è divenuto una consolidata istituzione del territorio e un potente strumento di conservazione e valorizzazione ecoturistica del patrimonio naturale e culturale dell’Elba e dell’Arcipelago. Questi Appunti sono una bella opera, che associa il rigore scientifico alla fluidità della narrazione» Beppe Tanelli |
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Marcello de Angelis
Foresi Questo carteggio inedito ripercorre, come gli inesorabili rintocchi del tempo, momenti di pace (familiari, sportivi, amichevoli) e momenti di guerra, fino all’ultimo desolato biglietto postale inviato il 6 gennaio 1943. Elio Foresi, classe 1911, si spense sul fronte russo nel febbraio 1943. Favorito dalla prestanza fisica, Elio praticò diversi sport: sci, tennis, bicicletta, nuoto, cavallo, ma la vera passione fu il canottaggio. Iscritto alla Società Canottieri di Firenze, partecipò ad alcune competizioni ufficiali. Dopo gli studi al Liceo “Dante” di Firenze, scelse la Facoltà di Agraria, e da neolaureato fu inviato a contribuire alla valorizzazione dei latifondi siciliani. Professione e affetti furono bruscamente interrotti dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Alpino della Divisione Julia (Btg. “Val Cismon”), col grado di tenente fu richiamato sul fronte greco e partecipò con l’ARMIR alla campagna di Russia. Dove si spense nel campo di Oranki, sul Don, a seguito di una violenta epidemia di tifo petecchiale. |
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Hugo Christensen Nella seconda metà del secolo scorso fu rinvenuta e recuperata, durante un’immersione subacquea nei fondali dell’oceano Atlantico, una sfera di cristallo che emetteva strane radiazioni. La sfera, dopo alcune esposizioni al pubblico, venne restituita al suo scopritore. Si era temuto infatti che le radiazioni fossero più nocive che utili alle persone. In seguito, di quell’oggetto si perse ogni traccia. Quella sfera di cristallo con le sue radiazioni riappare in questo romanzo come la misteriosa sostanza ambita da potenti della Terra attratti dalla possibilità di sfruttarne le illimitate risorse di energia. Ma la sostanza ha ben altro potere e lo utilizzerà per contrapporsi ad una entità, forse proveniente da zone dell’Universo all’interno delle quali il tempo non esiste. Mentre si prepara lo scontro si avvicendano nello spazio e sulla Terra, sopra e sotto la superficie del mare, le avventure dei protagonisti. |
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Vivaldo Pagni Dopo aver scritto una dozzina di libri, fra romanzi e racconti di varia natura, intrattenendoci con mille aneddoti e testimonianze di vita, Vivaldo Pagni sembra si sia deciso a svelarci il segreto di quella vitale e proverbiale energia che lo ha sempre accompagnato nei decenni fino ad arrivare ben oltre la soglia dei novant’anni. Così adesso, come ha sempre fatto di persona, all’età di 94 anni ci elargisce generosamente i suoi consigli per vivere bene e campare a lungo, con l’augurio che anche noi possiamo “fare come lui” e raggiungere gli stessi traguardi di età e di salute. Come non ascoltare tanta efficace sapienza di vita? Auguriamo a tutti che tali consigli siano altrettanto efficaci per la propria vita. Leggete e giudicate voi stessi... |
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Piero Dolara Il mio nome di battesimo è Piero e sono nato nel 1944 a Firenze nel quartiere di Bellariva, in una famiglia di non credenti. L’unica religiosa in casa era la mamma, anche se trovava sempre una scusa per non andare a messa. Perché mai la mamma si sia decisa a portarmi in parrocchia non l’ho ancora capito. Essendo una donna perbenino non si sentiva a suo agio tra gli zotici di Bellariva. Forse voleva allontanarmi dai contadini e dai lavandai nel tentativo di farmi diventare “normale” come la gente che va a messa la domenica. Qualunque fosse la ragione, un sabato, senza dir nulla al resto della famiglia, mi mise il vestito buono e mi portò in parrocchia dal priore |
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Evandro Detti |
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Vivaldo Pagni Un altro appuntamento con la memoria. Un altro appuntamento con la cronaca di un lunghissimo vissuto pieno di curiosità, intelligenza, arguzia, e savoir faire. È l’ennesimo libro di Vivaldo Pagni, che da anni si diletta a intrattenerci mettendo per iscritto decine e decine di storie, aneddoti o leggende della sua terra natale, della Val di Nievole, e della sua terra d’adozione, il Brasile. Che Vivaldo sappia raccontare è ormai un dato scontato. I numerosi racconti e romanzi da lui scritti, di cui alcuni anche più volte premiati, è ormai un fatto più che assodato. Ecco dunque un altro libro, un altro omaggio alla città di Pescia, un’altra piacevole lettura e un motivo in più per mantenere vivace la memoria di fatti e personaggi che costituiscono, lo si voglia riconoscere o meno, la radice della nostra identità culturale. |
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Antonello Marchese Lettura
tipicamente agostana, questo libro di racconti di Antonello Marchese,
Lo Schiopparello e altri racconti. Un atto di amore per l'Isola d'Elba
che viene raccontata in tutti i modi. Dalla Prefazione: |
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Vivaldo Pagni La voglia di raccontare, di ricordare, di testimoniare, a Vivaldo Pagni non è mai mancata. I numerosissimi avvenimenti da lui vissuti personalmente o di cui è stato testimone, così come le più diverse circostanze nelle quali questi eventi si sono presentati e svolti sulle due diverse sponde dell’Atlantico, non potrebbero mai trovarsi tutti assieme nelle pagine di un solo libro. Infatti l’amico Vivaldo ne ha scritti già molti di libri, tutti ispirati dalla sua vita vissuta di ultranovantenne. I Racconti Italiani e Racconti Brasiliani fanno integralmente parte di quel lunghissimo elenco di fatti e memorie cui Vivaldo attinge costantemente quando incontra amici e conoscenti. Per i temi trattati e per l’arco temporale che questi rappresentano, più o meno un secolo, questi Racconti racchiudono stili di vita, modi di dire, abitudini e costumi già così lontani nel tempo da sembrare storia e non più solo cronaca. |
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Giovanni
Gentile La storia di due famiglie, i Sandri e i Gentile, per le quali cambiare città e lavoro, nazione o continente, è sempre stato normale. Sono le famiglie paterna e materna di Giovanni Gentile raccontate a partire dai moti garibaldini e l’unificazione italiana, attraverso il ventennio e la colonizzazione della Libia e dell’Africa Orientale per giungere al dopoguerra e alla ricostruzione, arrivando fino ai giorni nostri. Una storia di lavoro e ingegno, ma anche coraggio e tenacia, Una storia di emigrazione non come scelta denigrante, ma anzi, come un’opportunità imprenditoriale. Si va a vivere e lavorare dove ci sono le prospettive di sviluppo: Turchia, in Libia, in Egitto, in Eritrea, o negli Stati Uniti, per poi tornare a posare le valigie in Italia, in quel di Pescia. La Casa delle Valigie è così un frammento di storia nazionale, ma anche di quell’immensa "Italia fuori dall’Italia" che nell’anno del 150° dell’unità è bene ricordare e conoscere.. |
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Alberto
Majrani Fu proprio Ulisse a compiere la strage dei Proci, oppure Telemaco si fece aiutare da qualcun altro? Chi poteva essere veramente il misterioso straniero, giunto a Itaca dopo vent’anni e che nessuno era in grado di riconoscere? Una attenta lettura dell’Odissea ci rivela la miriade di indizi lasciati da Omero per la sorprendente soluzione. Ulisse non era… Ulisse, ma il migliore degli arcieri achei: Filottete! Con questa chiave, il poema omerico assume improvvisamente una logica che nessuno prima d’ora aveva mai neanche sospettato. |
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Restituta Carbone "Dalla sua privilegiata “culla”, siciliana, figurativamente foderata di petali di rose damascene, Ricciarda si emancipa con la forza prorompente di una passione che si rivelerà insana per il suo cuore... E intanto arriva il ‘68, i magici “figli dei fiori”, la liberazione della donna con gli slogan come “io sono mia”. Ricciarda, lei, non si sente affatto “sua”, non è più neanche se stessa e non riesce a capire di essere dipendente da una passione finita e da un marito che... ". Delfina Metz
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Piera Graffer Quasi un’intervista con Piera Graffer, fatta attraverso brevi racconti, pensieri ad alta voce, ricordi volutamente autobiografici, talvolta amaramente introspettivi, che ci tratteggiano un profilo più intimo di questa scrittrice che ama sentirsi cittadina di un mondo che analizza con intelligenza e talvolta con cinismo e dal quale cerca spesso rifugio, scrittrice alla quale piace graffiare la superficie delle cose, ma che conosce anche l’arte della narrazione, della persuasione, della fascinazione e sa come basti poco ad addolcire la crudezza della realtà. |
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Vivaldo Pagni Un amore passionale,
carnale, tra un italiano e una tedesca, i due popoli
alleati in guerra, nato e vissuto nello scenario di un
mondo rurale che è quasi un paesaggio spirituale sullo
sfondo di tante barbarie. "gli ingredienti ci
sono tutti per appassionare il lettore [...] Gli
eventi raccontati con brevi ed efficaci pennellate, senza
alcuna sbavatura, si susseguono velocemente". |
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Renzo
Francescotti LO SPAZZACAMINO E IL DUCE Presentazione di Isabella Bossi Fedrigotti LoGisma, 2006. 272 p., 13x20,5 - ISBN 88-87621-57-8 - Euro 13,00 order now I primi decenni del secolo scorso, la presenza del giovane Mussolini a Trento, la nascita del fascismo e dell’antifascismo in regione, i movimenti anarchici e di sinistra con un excursus nella guerra civile spagnola, sulle tracce di un trentino finito a combattere nelle file degli antifranchisti, sono i temi che l’autore indaga, puntando, però – ed ecco perché più di romanzo che non di saggio si tratta – sempre e comunque sui personaggi, sugli uomini e sulle donne, su Nino, Basco, Mansueto e Dorina, che, con le loro piccole o grandi vite, danno verità e forza al racconto, ma insieme anche levità e grazia. Sono questi uomini e queste donne che restano nel cuore a libro chiuso, assieme a Trento, teatro e sfondo dell’azione, con le sue case, le strade, i ponti, il fiume, le chiese e le piazze: quartieri secondari, per lo più, e popolari, da dove il Duomo e i bei palazzi del centro appena s’intravedono, qualche volta. Una Trento d’altri tempi, ovviamente, meno lustra, meno ordinata e ripulita di quella di oggi ma, inutile dirlo, anche più umana più povera e più vera: tale, in altre parole, da ispirare all’autore, che pure deve averla conosciuta quasi solo attraverso letture e racconti, una tangibile, infinita nostalgia. Isabella Bossi Fedrigotti. |
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Vivaldo
Pagni Hans Spremberg, Buono ed onesto soldato tedesco LoGisma, 2006. 88 p., 13x20,5 - ISBN 88-87621-54-3 - Euro 7,80 order now Durante la seconda guerra mondiale non tutti i soldati tedeschi si sono comportati come si pensa. Questa breve vicenda umana, realmente accaduta fra il pesciatino e l'Appennino tosco-emiliano verso la fine del conflitto, ci mostra con grande semplicità la naturale compassione che il soldato Hans Spremberg provò nei confronti di un italiano assegnato alla sua sorveglianza armata. Era un falegname come lui, contadino come lui, e in fin dei conti più necessario alla sua famiglia che al fronte dove lavorava per le fortificazioni della linea gotica. Con un semplice gesto di solidarietà e di senso di uguaglianza fra i popoli quel soldato rese la libertà all'italiano. |
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Piera Graffer |
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Gabriele
Concato HAWAII AQUI vai alla pagina dedicata LoGisma, 2004. 152 p., 13x20,5 - ISBN 88-87621-45-4 - Euro 12,00 order now Un viaggio alla scoperta di noi stessi, di quel mondo interiore che, rotte le catene dell'ipocrisia, libera il meglio di noi. Un libro pieno di emozioni rubate al cielo, all’oceano, alla natura in tutte le sue forme. A piedi nudi nella giungla sud americana, tra grandi onde oceaniche e paesaggi tropicali. Un libro di provocazioni e di esperienze di vita scritto sulla base di esperienze personali da chi ha scelto di liberare tutto se stesso. Leggi qui un brano |
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Franco Banchi |
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Vivaldo
Pagni |
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Luciano
Buricchi “Quando
i matti erano fuori. Quando i matti di mente erano evitati quasi fossero
contagiosi. All’epoca in cui i malati di mente erano rinchiusi nei
manicomi, i veri malati di mente eravamo noi, ciechi all’umanità
rinchiusa in quei poveri relitti d’uomo, sordi al linguaggio di quei
miseri relitti della società, quei figli di un dio minore, colpevoli solo
di non essere ‘normali’ come noi e che erano oggetto di trattamenti
spesso inutili e disumani”. |
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Sandro
Capra |
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Ada
Pellegrini |
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Giorgio Batini I libri di Giorgio Batini non hanno bisogno di presentazione. Tutti forse, tranne questo. Non perché sia un libro difficile, ma in quanto non è uno dei soliti libri di Giorgio Batini. E non perché vi si alluda ai lidi, un tempo selvaggi, dell'Adriatico, invece che a quelle spiagge della Versilia. E non perché la Toscana ne sia del tutto assente: riaffiora anzi nelle pagine conclusive un'aspra e incontaminata Maremma. Ma perché, prima ancora di parlare di una regione, di un mare, di un paesaggio, o di quant'altro riguardi la Toscana, in questo libro Batini ci parla di sé. Attraverso i racconti di tante piccole avventure della sua gioventù. |
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Renzo
Francescotti |
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Francesco Bacci |
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Piera Graffer Una storia fatta di mille storie e di mille leggende nate in quella culla di civiltà e di religioni che è il Caucaso. La storia di un viaggio a ritroso nel tempo in una regione dimenticata; un viaggio nelle terre misteriose e incantate della regina Tamara e di tante altre meraviglie, in compagnia di un gruppo di petrolieri, per riscoprire lontane radici della nostra cultura e recuperare la memoria di popoli che non ci sono più. Sullo sfondo, la rivoluzione russa del 1905, quando muovevano i loro primi passi personaggi come Soso Giugashvili, detto "Stalin", Alfred Bernard Nobel e tanti altri. |
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Fortunato Verdoliva |
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Francesco Bacci
Sette passeggiate della
memoria in una Fiesole autobiografica dove si apprezzano
le tonalità ed il calore di uno spirito e di uno
scrivere tipicamente toscano. |
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Carlo Vivaldi-Forti Firenze com'era,
nell'Italia che volevamo e che vorremmo che fosse.
Vivaldi-Forti ricorda la gioventù degli anni Cinquanta e
Sessanta, i costumi e le usanze di un'epoca travolta
dall'esplosione del consumismo. |